martedì 8 luglio 2014

Ignoranti prese in giro...

9 luglio 2014.

Mi sembra ieri che, una mattina di fine estate, mi sono ritrovato a chiacchierare con una giornalista della rivista Tempi. Invece, è passato quasi un'anno. 
Ricordo bene, dopo averci parlato per più di un'ora, l'immagine che avevo in mente di quella persona... Bigotta, caparbia, mistificatrice. 
Un'ora a parlare della mia storia, della mia vita, di ciò che ho fatto e di come ho vissuto, per ritrovar i poi a sentire parlare un donna che, più che scrivere un'articolo di giornale, sembrava voler da una parte convincermi dell'esistenza di una specie di lobby tirannica gaia (di cui scopri solo in quel momento di far parte) e dall'altra spacciare la mia ora per una specie di miracolo. Proprio in nome del miracolo, chiaramente divino, avrei dovuto, adotta sua,trasformarmi un fanatico religioso... Casa e chiesa, chiesa e casa. Nulla di più. 
Mi viene da ridere a ripensare a quel incontro finito con una mia tutt'altro che gentile richiesta di non scrivere alcun articolo. 
Da allora, giusto per farmi qualche risata (più per i commenti dei lettori che per i demenziali articoli),mi capita spesso di capitare sul sito della rivista in questione, www.tempi.it 
Durante una di queste visite, proprio oggi, mi sono ritrovato a leggere la storia interessante di due uomini, marito e marito, e del loro bimbo appena nato.
La prima cosa che mi ha intrigato è stato il titolo... «Due papà non fanno una mamma»
In secondo luogo, ho trovato interessante come l'articolo sia stato ripreso da quello scritto dalla parlamentare Eugenia Roccella, esponente del Ncd, partito di cui ho già parlato in Be Proud.
La giovane donna, la parlamentare, chiamatela come meglio preferite (anche se, nella mia mente di giovane ventunenne, fioccano appellativi decisamente più aulici e da duchessa) si è prestata  armi portare e ricostruire la storia per noi popolìno ignorante che non sappiamo dell'esistenza di internet. 
Riportare, però, è, forse, il verbo sbagliato da utilizzare in questo caso... Forse, l'espressione "rivedere,correggere e liberamente  inventare una storia" si addice di più a ciò che, la parlamentare, ha fatto nel suo articolo. 
Infatti, racconta come i due, a torso nudo (dettaglio importante nell'immagine, viste le accuse volte ai genitori di pedofilia nei giorni scorsi) abbiano strappato il bimbo dalle braccia della madre in affitto, che ormai guarda straziata il proprio figlio portato gli via. 
Come scrive nel suo articolo, a proposito dell'emozione del momento...
«un i definibile turbamento che coglie qualunque donna osservi le foto dei due, che, a torso nudo, tengono il piccolo pelle contro pelle. In una sola inquadratura, ai margini, si intravede il profilo di una donna dall'espressione smarrita e sofferente; è la donna che ha tenuto quel bimbo nel suo grembo per nove mesi, che lo ha appena partorito, e deve subito consegnarlo ad altri, come da contratto. È stata pagata per questo, ha fatto il suo lavoro.» 
La descrizione, il racconto, tutta la storia, mi ha lasciato abbastanza perplesso, in toto.... Lasciando perdere la narrazione di per se, un momento di gioia e affetto, è diventato l'occasione, il trampolino di lancio, per un'articolo impregnato di ideologie, con le quali si può o meno essere d'accordo, ma che vengono a svuoterai di ogni significato se vengono portate avanti con menzogne e falsità. 
Non ci hanno messo poi molto a diventare mere parole vuote nell'ampia testa. 
È bastato uno sguardo ad altri Articoli di giornale, canadesi e americani... Per l'appunto, credo la parlamentare si fosse dimenticata che esiste internet (magico luogo fatato dove ho trovato pure la sua presa in giro gratuita....). 
In realtà, come raccontano gli stessi protagonisti della vicenda (anche la donna che ha portato in grembo il bimbo),  i due uomini definiti «coppia gay», sono in realtà coniugi; l'utero definito « in affitto», in realtà non lo è, in quanto la donna è una delle più vecchie amiche di uno dei due coniugi ed è stata lei stessa ad offrirsi... Non è stata pagata, non gli è stato portato via, strappato dalle braccia, il suo bambino in quanto, se da un lato, non è una cosa che può appartenere a qualcuno, dall'altro, non è stato concepito grazie un'ovulo della donna... V inoltre considerato che, quando vorrà, la donna potrà vedere il bimbo quando desidera, facendo visita agli amici neogenitori. 
Quello che mi chiedo è che senso spendere parole per portare avanti una propria ideologia (ovvero l'adozione di bambini da parte delle coppie gay e l'utero in affitto, definì «compravendita di esseri umani») sulla assedi falsità. 
Che senso ha combattere per impedire a due uomini di adottare un bambino che, come mostrano le statistiche Americane, non avrebbe un'altra dove andare. Infatti, va considerato che, dove è possibile per legge, le coppie omosessuali che affittano un'utero sono pochissime, preferendo adottare bambini abbandonati dai genitori, addirittura per strada o nei cassonetti. 
Che senso ha lottare contro la legalizzazione dell'utero in affitto poiché «permetterebbe a chiunque, anche alle coppie omosessuali, di avere figli... E due papà non fanno una mamma». 
Che senso ha visto che, come mostrano tutti i dati a riguardo, è un fenomeno economicamente dispendioso e che riguarda coppie quasi esclusivamente eterosessuali?!? 
Quello che mi chiedo in virtù di quale mero privilegio una donna, una parlamentare, si permette di manipolare e strumentalizzare la vita di qualcun altro per vendere le proprio ideologie, per ottenere più voti da coloro i quali si lasciano stupidamente prendere in giro?
 

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