mercoledì 25 febbraio 2015

Everything is broken

12 Febbraio 2015•

22 anni di vita potrebbero sembrare una sputo in confronto a vite durate ottanta o cent'anni.
Nonostante ciò, vivo nella più totale e, forse, superba condizione che questa possa, anzi sia, una delle convinzioni più sbagliate e mistificatrici che esistano.
Piuttosto penso che sia la qualità che da spessore ad una... e per qualità intendo quantità di esperienze, condizioni e punti di vista diversi conosciuti.
Il tipico esempio che mi viene in mente é il vecchietto che muore a 93 anni, avendo vissuto tutta la sua esistenza nel paesino di campagna, senza mai conoscere il mondo, la sua diversità. Quello che muore convinto che la vita tradizionale, quella tanto millantata da tanti politici e uomini comuni al giorno d'oggi, sia la sola ad essere buona, giusta e grazie alla quale camminare a testa alta.
Il secondo esempio é quello del ragazzo ventiduenne che nella sua vita, molto più breve di quella dell'uomo anziano, ha affrontato un esistenza da "diverso", ha affrontato la morte di persone care, ha affrontato la malattia, ha messo in piede nella fossa ed ha girato mezzo mondo.
Dal mio punto di vista, per quanto di parte, nonostante la giovane età sarà il secondo ad essere più mentalmente aperto al mondo, alla diversità , al mondo moderno in tutte le sue sfaccettature.
Fatta questa premessa, penso logica e razionale, guardo il mondo circostante, guardo ciò che mi circonda e rimango inorridito da ciò che osservo.
Vivi in un mondo dove si cerca il capro espiatorio di una società in crisi, ormai in declino.
Vivo in un mondo in declino che trova la colpa di ciò in chi é diverso.
Eh si, senza nessuna remggora, vorrei essere più esplicito in ciò che ho scritto fra le righe... VIVO IN UN MONDO IN DECLINO CHE TROVA LA COLPA DI CIÒ IN CHI NON É UN CONFORMISTA ETEROSESSIUALE, IN CHI É DICHIATATAMENTE OMOSESSUALE... GAY, FINOCCHIO, CULA, FROCIO, INVERTITO A SECONDA DI COME PREFERIATE.
Un mare di sinonimi che vanno Dal più corretto al più volgare e che stanno ad indicare un uomo, un ragazzo, a cui piace un uomo, un ragazzo.
Troppo spesso leggo e sento dire da parte di politici e comuni cittadini che la colpa di questa amara
situazione italiana é  della comunità LGBT e della sua lotta per i propri diritti che va di giorno in giorno ad intaccare la tradizionale famiglia italiana, i tradizionali valori italiani che hanno portato questo paese al top nel mondo (ma quando mai siamo stati davvero al top? Una superpotenza?).
Ventidue anni che mi lasciano addosso la sensazione di vivere in un mondo totalmente anacronistico, dove si vede e si parla solo di ciò che importa all'ignorante massa di pecore, tralasciando il resto che (sarà un caso?) così inutile non é!
Vivo in un mondo in cui essere omosessuale significa vivere un vita priva di valori di ogni genere, basata solo sul sesso e la sfrenatezza... sull'assenza di valori per l'appunto.
Certo, il sesso e tutto a ciò collegato ad esso hanno importanza nel mondo gaio, ma lo stesso vale per gli etero con la differenza che i froci sono solo più sinceri.
Vivi in mondo in cui essere sessuale ente liberi significa non avere valori... Ma é davvero così? io non credo.
Vivi in mondo in cui avere valori sani significa essere uomini sposati, avere una bella casa l, una bella famiglia... Ma, ovviamente, se ogni tuo momento libero lo passi in un cruising a scoparti i ragazzini non é importante, perché se tieni il tutto segreto nell'ombra, visto che ciò che fai non lo sa nessuno, allora sei una persona con sani prinipi.
Ovviamente le uniche altre persone che sanno ciò che fai sono i preti e non certo perché sono tenuti al segreto della confessione... (sarà forse perché anche loro li frequentano quei locali e quei ragazzini?)

Non sono uno sciocco, non voglio di certo  affermare che il problema di questo mondo sono gli etero stupidi e retrogradi .
Il problema di questo mondo sono gli esseri umani, in toto... senza distinzione di sesso o gusti sessuali.
Anche gli omosessuali





sabato 7 febbraio 2015

epilectic life

26 Giugno 2014•

Non allungo la gamba. 
Mi muovo lentamente, piano, riluttante. 
Vorrei andare avanti, a camminare, a vivere, a respirare. 
Sento il mondo, sotto i miei piedi, farsi molle, sgretolarsi, decadere granello dopo granello, pezzo ydopo pezzo.

27 Gennaio 2015•

É strano ritrovare vecchie parole scritte non si quando. O meglio, senza sapere cosa stessi passando i come mi sentissi.
Quel periodo lo ricordo bene.... ero sotto maturità e due giorni prima avevo conosciuto Lui.
Il 24 eravamo usciti per la prima volta, aveva insistito tanto affinché ci vedessimo.
É stati il primo assaggio di una nuova realtà.
Avevo avuto un'attacco epilettico, la settimana prima.
Forse pensavo proprio a quello mentre scrivevo.
Cercavo di descrivere quella sensazione di totale impotenza che provavo mentre il mio corpo di contorceva da solo, senza che io lo desiderassi.


7 gennaio 2014•

É strano correre, freneticamente, cercando di fare tutto quello che si deve fare, il che é molto differente da fare ciò che si vuole fare.
Il tempo scarseggia, fugge via come vento leggero nell'aria.
Si tende a perdere il filo.
Tendo a perdere il filo.
Tendo a perdere il filo di ciò che scrivo, di ciò che penso.
Correre, cercando di fare ciò che devo fare e soddisfare i miei bisogni, diviene il modo più semplice, per me, di non ricordare l'inizio e le la fine dei miei pensieri.
Va sempre a finire che non hanno un capo né una coda... Anzi, generalmente hanno capo, ma non coda.
Vorrei poter ricordare.

Vorrei poter essere più rilassato e non scoppiare perché non ricordo.
Forse, il motivo é che come la mia vita, anche i miei pensieri, sono freneticamente veloci, fuggevoli... come fossero un misero granello di sabbia in un prato.
Non li ricordo, non li trovo nel mezzo del caos.
Caos.
Non sento altro.
Vorrei tanto vi fosse un suono, nitido, comprensibile in mezzo al disordine.
Tutto ciò mi fa sentire impotente, vulnerabile, come scosso da spasmi involontari.

Forse, il problema, é che come me.... Anche la mia vita é epilettica, sfrenata, senza un senso e un disegno di fondo apparente.