lunedì 4 aprile 2016

permanent Dicember

•5 Aprile 2016•

La primavera é ormai alle porte.
Camminando per strada si iniziano ad intravedere, i primi fiori, crescere rigogliosi tra le macerie di un inverno non troppo lungo e non troppo freddo.
E poi l'amore... nascono nuove coppie come se un domani non ci fosse e da questi effimeri amori dipendesse la sopravvivenza del genere umano.
Ci sono i ritorni di fiamma, come se quattro nuovi fiorellini in un prato, potessero cancellare una vita di coppia fondata sulla menzogna, sull'inganno e, ovviamente, sulla totale mancanza di rispetto reciproco.
Tutti... vegetali, esseri umani ed animali (come se ci fosse una reale differenza tra gli ultimi due...) sembrano rapiti e catapultati in un magico mondo dall'aumento della temperatura e tutto il resto.
Non riesco a concepire fino in fondo tutto ciò.

Di recente, come tutti, vivo in un mondo, tutt'altro che fatato, dove i My Little Pony con le loro scintillanti chiome multicolor di plastica, mi fanno da carcerieri.

·4 Maggio 2017·

Un anno passa veloce; fatto di attimi che si susseguono uno dopo l'altro, senza lasciarti nemmeno il tempo di respirare.
Tre anni sono come un battito d'ali di farfalla.
Durano meno di un attimo.
Iniziano e finiscono senza che tu, inerte, te ne renda nemmeno conto.
Ti ritrovi di nuovo solo, in un certo senso non lo sei, perchè non è davvero finita, fino in fondo, è solo in stand by, a tempo indeterminato.... ma in un altro senso, lo sei.
Solo.
Solo e svuotato.
Tre anni ti riempono; riescono quasi a colmare la voragine che ti riempie il petto, il tuo corpo difettoso, il tuo cuore malmesso e ricucito insieme. 

Quando finiscono non soffri.

Ti aspetteresti di soffrire, di sentire un dolore lancinante partire da dentro e prendere ogni molecola del tuo essere.

Eppure, non è questo che senti.

Senti freddo.
Senti la neve che si adagia leggera sulla distesa gelata che resta di te.

Senti il vuoto dentro.

Senti, di nuovo, quella sensazione scura di svuotamento, di mancanza.

Svuotato.

Un involucro, rotto e rattoppato, ormai vuoto, senza più nulla.

Restano solo i ricordi sbiaditi di giorni lontani.

Resta l'acqua salata che tisegna il volto.

Resta la mole di lavoro che ti carichi sulle spalle pur di non ascoltare l'eco di te stesso nell'immensitá vuota dentro di te.