lunedì 17 marzo 2014

• ÜBERMENSCH •

15 Marzo 2014. 

Sabato, sveglia alle sei e dieci come sempre... Vestiti da mettere pronti sulla scrivania dalla sera prima; ovviamente, appena svegliato, li ho presi e rimessi nell'armadio. 
Mi capita raramente di mettere quello che scelgo la sera prima, appena sveglio cambio idea, in base al mio umore. 
In base a quello che mi passa per la testa la notte precedente, mentre mi addormento. 
Ieri sera è stata una bella serata, forse una delle più belle da quando io e Lui abbiamo iniziato ad uscire insieme, il 30 di Dicembre, tra mille dubbi, tra mille paure, tra mille crisi. Non è stata una serata particolare, eravamo io e lui, in un locale sui navigli, il Rhabar... Un locale lesbo a dire il vero. 
Se qualcuno mi chiedesse una definizione per tal tipologia di locale non ci penserei su più di tanto.... Un locale dove qualsiasi ragazzo di questo secolo, con un minimo di gusto, finocchio o etero che sia, si sente più donna di qualsiasi altro essere pensante nella sala. 
È stata una serata semplice, io e Lui, a ridere e scherzare, senza pensieri. 
I pensieri sono arrivati dopo, quando a mezza notte e mezza sono entrato in casa, quando ho trovato la borsa sulla scrivania, con i libri di filosofia accanto. 
Sono uscito di fretta, cercando di capire quanto freddo o caldo facesse fuori. Alla fine ho optato per abbandonare sul letto il cappotto indossato ieri sera... Ho messo un trench borchiato, nero, piuttosto sobrio lasciando perdere le 150 borchie che vi sono applicate. 
Alla fine l'interrogazione di filosofia è andata bene, sarà che mi piace moltissimo come materia. Permette alle menti di pensare, di aprire nuovi orizzonti, di lasciarsi il mondo alle spalle per cacciarsi in modi e speculazioni sulla vita, alla mia per lo meno. 
Nietzsche. 
Una vita passata a scrivere, a pensare, a mettere idee su carta, per cadere nel tenebroso oblio della follia. 
Credo sia uno degli autori che nel corso degli anni mi ha affascinato e mi affascina di più. 
Quella sua tipica concezione della vita come caos, come dolore. 
Forse, è l'idea di Oltre Uomo che più mi piace; l'idea di colui che, passando per i vicoli più buii della vita, si fa carico dell'omicidio di Dio, ne elabora il lutto e, in modo quasi eroico, accetta e fa suo il SI orgiastico alla vita. 
Penso spesso a quell'idea, così affascinante di uomo, che alle spalle ha Shopenauer e la sua idea di vita, di vita come pendolo che oscilla tra noia e dolore. 
La filosofia apre la mente. 
Penso a quell'idea di vita fatta di caos, di noia, di dolore. 
Caos, uguale dolore. Personalmente, non credo. 
A me il caos è sempre piaciuto. 
Mi sono sempre trovato bene a dividermi tra una cosa e l'altra. 
Ho sempre amati avere una vita incasinata, con mille cose da fare. 
Personalmente, caos uguale piacere e, se il piacere è la soddisfazione immediata di un desiderio, allora ammetto di aver bisogno, ogni momento della mia vita di avere qualcosa da fare, di dove scegliere tra un'impegno e l'altro. 
Personalmente, dolore uguale esseri viventi, pensanti, umani. 
Probabilmente risento dell'influenza di Sartre o, più semplicemente, risento di tutte le cicatrici che mi sono state fatte, di tutte le pugnalate che mi sono state date, di tutte le volte che hanno buttato via il mio cuore, in pezzi, come fosse un foglietto troppo usato. 
Credo siano proprio le persone a fare del male agli altri, anche inconsciamente. 
La mia vita è stato un'infiniti susseguirsi di persone, l'una dietro l'altra, come capitoli di un libro. 
Le persone che sento e vedo ora, incominciano anche loro ad annoiarmi. 
Oggi al classico caffè, si chiacchierava... Nella mia testa le loro parole non erano altro che un confuso e silenzioso mix di bla bla bla bla. 
Credo che il punto cruciale sia proprio questo. 
Le persone, non ti provocano dolore volontariamente, non tutte per lo meno, ma inconsciamente si rivelano per quello che sono... Ipocriti e falsi. A quel punto, ti rendi conto di quanto vuote siano, di cosa di possono dare... Nulla. 
Una persona, per due anni sparisce, perché si è fidanzata, perché ha spezzato il cuore a uno di "noi".
Quando è sparita, io ho capito molte cose di lei..quanto fosse bambina, quanto fosse egoista, quanto amasse usare le persone per sentirsi al centro dell'attenzione. 
Due anni, durante i quali, dolcissime parole di disprezzo nei suoi confronti sono uscite dalla bocca di tutti. 
Forse, l'unica che ha detto poco, è stata sua cugina. 
Ma lei, forse è quella più marcia di tutti, per citare  una mia cara amica. 
È la classica ragazza bella, viziata, che ama sentirsi corteggiata, essere al centro dell'attenzione. 
Se non ottiene ciò che vuole, il risultato, è che, pur avendo 22 anni, si chiude in bagno a piangere, tiene il muso, frigna come una stupida bambina. 
Il risultato è che, le due cugine, nonostante per due anni siano state assenti, ora sono di nuovo qui e tutti, falsi e ipocriti, fanno finta di nulla... Sono di nuovo amici per la pelle. 
Poi c'è il ragazzo a cui è stato spezzato il cuore... Intelligente, preso a piccolissime gocce simpatico, ma assolutamente superficiale. 
Ad oggi, si circonda delle cugine... Sa Quanto false siano, sa Quanto siano marce... "Ma sono di bella presenza." 
Credo che, questo comportamento sia tra i peggiori... 
Nella vita non esiste solo le presenza, la bellezza, quella umana, è fittizia, mistificatrice. Negli anni, muore e si spegne... In certi casi, si spegne con un "ERA ORA!!" generale in sottofondo. 
Sono il tipico ragazzo, io, che ama circondarsi di persone belle, non solo esteticamente però. 
Amo i rapporti con persone che siano ricche di cose a me nuove, che possano darmi tanto, caratterialmente e intellettualmente parlando. 
Devono sapermi dare quel qualcosa in più che mi manca. 
Soprattutto, devono essere capaci di non annoiarmi. 
La noia, è uno spettro che si aggira sempre nella vita dell'uomo o, comunque, nella mia. 
Trovo noioso, pateticamente noiso, che arrivati a 20 22 anni, il massimo divertimento di un gruppo di giovani sia andare a ballare, nella stessa discoteca che frequentano da quando hanno 15 anni, in mezzo a soli 16enni. 
Sarò io strano, ma nella vita penso che ci siano cose che mi possono fare di più, che li annoino meno di un gruppo di ventenni ubriachi che ballano in mezzo a dei bambini. 
Io potrò sembrare anomalo, a ognuno il suo giudizio, ma credo che una mostra d'arte, un museo, un buon film i una semplice cena a base di ottime chiacchere, che non siano parole vuote come l'aria, siano meglio di tutta quelle banalità. 
Una domenica pomeriggio, passata a chiaccherare d'arte con gli organizzatori dell'ultimo vernissage ma cui hai partecipato, sia meglio di un caffè con una donna, anzi bambina, che su lamenta che le sue scarpe hanno una forma strana. Questo per due ragioni di motivi: il primo, semplice, le scarpe in questione non hanno una forma strana, sono proprio orribili, degli aborti; il secondo, semplice, perché un pomeriggio come quello non mi lascia nulla... Forse, un sapore amato in bocca per non aver detto a quella ragazza di tacere. 
ÜBERMENSCH... L'Oltre Uomo, non è colui che ha affrontato il dolore, ma colui che ogni giorno, ora dopo ora, sopporta gli altri esseri umani e decide che, comunque sia, c'è sempre qualcuno o qualcosa che, prima o poi, gli faccia nascere la voglia di non fermarsi solo per cena, ma anche per il caffè, per la vita o per sempre, se avesse davvero un significato questa mera parola... 


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