martedì 11 marzo 2014

Day Hospital.

11 Marzo 2014. 

Un martedì, per molte persone un giorno come altri. Sveglia, di corsa fuori di casa, lavoro e via discorrendo. 
Per me è stato un classico martedì ospedaliero, fatto di code, buchi nelle braccia e il conforto di un luogo, grande e complicato, che nel corso di questi due anni è diventato una seconda casa o, alcuni giorni, una casa e basta. 
Camminare per i corridoi, nella loro intricata struttura, mi fa sentire bene. 
Li so come funzionano le cose, so dove sono i vari reparti, conosco praticamente mezzo ospedale.... O, per lo meno, loro conoscono me. 
Al CUP, mentre prenotavo l'appuntamento con la neurologa, la segreteria mi ha fatto notare quanto sia cambiato negli ultimi due anni. 
Quanto il mio visino snello ed efebico, sia radicalmente cambiato, pur rimanendo lo stesso. 
Quanto, mentre tutta la mia vita veniva radicalmente distrutta dall'incontro con Anni, io sia rimasto lo stesso ragazzo, sempre in tiro pur essendo in ospedale, sempre diva dietro i miei occhiali da sole. 
Io non ricordo lei, quasi per nulla, vedo talmente tante persone diverse in ospedale. 
Il San Jerry, poi mi fa sempre pensare. 
È intitolato a San Gerardo, e fino a qui nessun problema, sono tante le aziende pspedaliere intitolate a tali personaggi mitologici e simili. 
Ha una cappella, circolare... Con un leggero sviluppo verso l'alto, e anche qui nessun problema, se non si tiene in considerazione il fatto che si chiami CAPPELLA. È una parola che mi piace, suona molto bene, ha un'ottima vocalità, però c'è da dire che, presa da sola la parola, è piuttosto equivoca.... 
"LA CAPPELLA... LA CAPPELLA..." 
Non credo che tutti penserebbero ad un luogo di ritrovo religioso o, poco probabile, sono io troppo malizioso. 
Ogni tanto in giro per l'ospedale ci sono suore e suorine varie, le quali, se non cercano di fare inutile proselitismo, trovo molto piacevoli.... Sarà che sono stato, in parte, cresciuto da suore. 
Ma la cosa che più mi fa pensare è il personale maschile. 
In un luogo così legato al mondo religioso, la presenza di cule è allucinante. 
Non credo di essere mai uscito con così tanti ragazzi, come dall'incontro con Anni... Tutti dottori, specializzandi infermieri, annestesisti e così via. 
Mi fa sempre sorridere la cosa, specialmente pensando al mio percorso. 
Dopo il coma, ho dovuto imparare a camminare, bere, mangiare... Il tutto seguito da un giovane fisioterapista. 
Ricordo quando mi faceva fare gli esercizi da sdraiato o seduto. Mi prendeva per le gambe, mi toccava le cosce, mi reggeva in piedi. 
Ora, al pensiero che quel ragazzo è una cula, certo molto carina, ma comunque una cula, mi viene molto da ridere. 
Più che ospedale San Uerry, dovrebbero chiamarlo ospedale GayFriendly. 
Trovo molto interessante questa cosa. 
Nell'immaginario coquski mune, sentendo quello che dicono in giro, essere omosessuali significa essere travestiti, parrucchieri e shampiste. 
Quali banalità, quali etichette, quale ristrettezza di vedute. 
Penso al mondo, al mio mondo, quello di cui faccio parte, quello estraneo alla maggior parte degli adolescenti o degli esseri umani in generale. 
Probabilnente pensare mi fa male alla salute. 
Vedo ipocrisia, ipocrisia ovunque.
Arcigay, forse, la più importante associazione gay in Italia. 
Penso che chiunque non la conosca, pensi sia stata for data da un qualunque attivista gay... Si può dire che sia anche così. 
Don Marco Bisceglia, uomo, cattolico, ecclesiastico... Un gesuita, fondatore della comunità del Sacro Cuore di Lovello. 
Viene lanciato alla ribalta, dai giornali, e non per la fondazione della comunità, come si potrebbe pensare. 
Viene accusato, assolutamente ingiustamente, di aver celebrato il primo matrimonio omosessuale in Italia. 
Viene sospeso a divinis dalla santissima chiesa di Roma. 
Inizia a questo punto la sua vita politica accanto all'amicizia con Nichi Vendola, il coming out e  la partecipazione alla fondazione di Arcigay. 
La sua finisce poi nel silenzio, sotto la buia ala della chiesa. 
Qui sta l'ipocrisia. 
L'accusa, pur essendo infondata, non aveva gran senso d'esistere.... Anzi. 
Età paleocristiana, i matrimoni, cattolici, fra cule erano all'ordine del giorno; la documentazione a riguardo è infinita. 
'800, considerata dai più un'epica bigotta e retrograda. Mugello, Toscana, abbiamo un gran numero di documenti che testimoniano varie celebrazioni di matrimoni fra persone dello stesso sesso. Anche in questo caso, matrimoni cattolici. 
Bah... Adesso essere cule è considerato una malattia dalla chiesa, e questo è inopinabile. È inopibile se si prendono in mano i documenti ufficiali della chiesa di Roma, come «Lettera per la cura pastorale dell'omosessualità»
Quali ipocrisie, quali banalità, quali sciocchezze. 
Trovo divertente il mondo, così ristretto, dentro il suo banale castello mentale fatto di menzogne e scheletri nell'armadio. 
Guardando ai miei amici, molto di destra e berlusconiani convinti, non posso far altro che pensare al 2007. 
Berlusconi, Fini e Casini si autoproclamarono «difensori della famiglia tradizionale», innaugurando il primo family day, che non a caso scrivo con la lettera minuscola. 
Il cavigliere, due divorzi alle spalle, attualmente fidanzati con una 28enne, accusato di prostituzione minorile e concussione. 
Fini, conosciuto personalmente in Honduras, dove abbiamo fatto parecchie immersioni insieme. Un divorzio alle spalle e due figlie bastarde al seguito. 
Casini, fortunatamente, solo un divorzio da dichiarare. 
Insomma, tutti e tre, i classici esponenti della famiglia tradizionale. 
Del resto, in Italia, non si è mai sentito nessuno dire che ai finocchi non può essere concesso il matrimonio poiché, tra le altre cose, molti sono adulteri, perché non rappresentano la classica e moralissima scelta di vita tradizionale.... A questo punto c'è da chiedersi se morale e tradizione comprendano un numero di mogli quasi degne di Enrico VIII è un buon numero di figli o figlie, per usare un vocabolo degno della Bibbia, bastardi o bastarde. 
Non so, cammino per i corridoi e penso a tutte queste cose... La domanda che mi pongo e che pongo a quei pochi che leggono le mie follie, come può definirsi questo mondo? 





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